
Parlare di sesso quando si parla di persone diversamente abili è ad oggi ancora un tabù. Si sa che esiste un evidente problema in tal senso ma nessuno se ne cura e si fa finta che questo problema di fatto non esista. Ma se vivere la sessualità è un diritto di tutti, perchè ancora nella nostra società questo diritto viene negato? È corretto non vivere (a volte anche per sempre) la propria sessualità a causa di una menomazione fisica? Io non credo sia giusto ed è proprio per questo che offro delle tariffe estremamente agevolate quando si tratta di questo servizio, per dare l'opportunità a tutti di ppoterne godere.
Non affidate questo servizio a persone non preparate, affidatevi solamente ad un gigolò specializzato che ha i titoli necessari per poterlo fare. Io mi occupo di disturbi neuro-momuscolo-scheletrici e pertanto offro questo servizio a chi possiede problematiche di questa tipologia. Ma vi sono molte persone che possiedono disturbi cognitivi ed emozionali e che dovrebbero affidarsi ad un professionista gigolò che abbia dei titoli in psicologia o psicoterapia.
La sessualità, come ben teorizzato da Maslow, è un bisogno primario, al pari del cibo, dell'acqua e dell'aria. Negarla o negarne l'importanza può avere grossi influssi negativi nella vita di ogni giorno. Solo perchè non se ne ha avuto occasione di sperimentarla non significa che se ne può fare a meno: a volte è solo sperimentando esperienze che si riconosce il valore delle stesse.